domenica 6 aprile 2014

Le teoria della campanella sistemica..

Lavorare nelle scuole è fantastico.Posso assistere ad uno spaccato della realtà per quello che è, che era e probabilmente che sarà!

Una delle cose che meglio mi hanno insegnato i ragazzi è il valore del confine..
Parlo e interagisco con loro per circa due ore, nelle quali riesco a catturarli e rimangono con me per tutto il tempo. Sono facilitato dal fatto che mi vedono per poche volte e la routine non ha fatto ancora in tempo a mettere quella ruggine capace di abbassare l'entusiasmo.
I ragazzi sono entusiasti delle mie proposte e di come mi relaziono con loro tanto da chiedermi cosa e per quanto ho studiato per fare e dire ciò che faccio e dico.
Sono grandi soddisfazioni.
Tuttavia la cosa ha un confine oltre al quale non si può andare.
Un confine inviolabile oltre al quale non è permesso a nessuno di mettere piede, non è una questione di rispetto o di  interesse, è che semplicemente non si può.
Il limite è la campanella della ricreazione.
Un momento fantastico.
Tutto quello che accadeva un attimo prima svanisce, non valgono più le regole e i ruoli della lezione.
Quello tra le due campanelle è un tempo sacro e non c'è niente e nessuno che possa toglierlo.

La campanella cambia il mondo, è un comando pavloviano associato alla libertà e alla dignità di essere persone con i propri diritti e bisogni, e al fatto che nessuno può toccarli!
Certo a volte la ricreazione è in classe per impossibilità, altre volte capita anche di vedere docenti che cercano di farla saltare...
Ma i ragazzi non la saltano mai, anche se costretti al banco, i loro occhi sono quelli di una tigre. Una tigre affamata e chiusa in gabbia e chiunque sia di qua dalla gabbia sa che deve prestare molta attenzione e che la situazione innaturale della gabbia è l'unica salvezza all'essere dilaniato e soprattutto che non può essere eterna.
La ricreazione è un momento di reale prova delle capacità relazionali di ogni alunno, la ricreazione è roba vera, roba forte.
É il momento nel quale si diventa grandi.
E chi è grande...
..se ha coraggio..
..può tornare piccolo!


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