martedì 28 ottobre 2014

I pensieri, come il mare...

I pensieri, come il mare, cambiano colore in base al cielo,
il cielo, come le emozioni, cambia colore in base al vento
e il vento come la vita non ha contenitori.

A volte, guardando il mare vediamo le onde della superficie.
Ma il mare ha la stessa profondità sia da calmo che da agitato.
Le gocce d'acqua che formano l'onda non si sentono diverse dalle gocce che formano il profondo.

C'è molta più profondità che superficie.
Come nel mare così in te.


martedì 1 luglio 2014

La scelta della cura

Poco tempo fa sono stato ad un convegno nel quale tra i vari temi si è parlato di cosa sia curativo in una relazione.
Mentre ogni persona intervistata raccontava la propria esperienza, ho avuto modo di riflettere e mi sono posto alcune domande:
Cosa e perchè voglio curare?
Cosa cura il mio prossimo, l'ambiente e me stesso?
Non arrivando a nessuna risposta soddisfacente, mi sono soffermato su cosa sia realmente una "cura".

lunedì 12 maggio 2014

Quanta vita vivi?

Pensa ad una settimana o un mese fa..
Ricorda dove potevi trovarti, quali erano i pensieri che occupavano la tua mente e come ti sentivi fisicamente.
Prova a ricordare se c'è stato un evento particolare, una notizia appresa, qualcosa di caratteristico.

Ora pensa al momento presente nel quale stai leggendo queste parole.

Tra il punto ricordato e il presente senti di avere vissuto una settimana in più oppure senti di avere una settimana in meno di vita?

domenica 6 aprile 2014

Le teoria della campanella sistemica..

Lavorare nelle scuole è fantastico.Posso assistere ad uno spaccato della realtà per quello che è, che era e probabilmente che sarà!

Una delle cose che meglio mi hanno insegnato i ragazzi è il valore del confine..
Parlo e interagisco con loro per circa due ore, nelle quali riesco a catturarli e rimangono con me per tutto il tempo. Sono facilitato dal fatto che mi vedono per poche volte e la routine non ha fatto ancora in tempo a mettere quella ruggine capace di abbassare l'entusiasmo.
I ragazzi sono entusiasti delle mie proposte e di come mi relaziono con loro tanto da chiedermi cosa e per quanto ho studiato per fare e dire ciò che faccio e dico.
Sono grandi soddisfazioni.
Tuttavia la cosa ha un confine oltre al quale non si può andare.
Un confine inviolabile oltre al quale non è permesso a nessuno di mettere piede, non è una questione di rispetto o di  interesse, è che semplicemente non si può.
Il limite è la campanella della ricreazione.
Un momento fantastico.
Tutto quello che accadeva un attimo prima svanisce, non valgono più le regole e i ruoli della lezione.
Quello tra le due campanelle è un tempo sacro e non c'è niente e nessuno che possa toglierlo.

martedì 1 aprile 2014

Sbagliando si impara.. Cosa?!?

"Sbagliando si impara"
Forse!!
Nella mia esperienza di insegnante mi sono accorto che in verità noi impariamo perchè ripetiamo un gesto.
Lo ripetiamo così tanto da farlo diventare naturale.
La frase "sbagliando si impara" che abbiamo sentito o detto tutti non credo sia proprio il massimo..
Nascosta in queste parole c'è la paura del giudizio e "sbagliando si impara" diventa come una formaula giustificatrice dell'errore.
Cerchiamo in questo modo di dare coraggio alla persona che non avendo raggiunto un obiettivo si sente avvilita e scoraggiata.
Se la frase è detta in modo efficace allora riaquistata la sicurezza ripeto e molto probabilemente ripeterò lo stesso errore...per migliaia di volte!!!
E sapete alla fine cosa ho imparato?
L'unica cosa che ho imparato è l'errore stesso.
 
Per imparare è indispensabile che l'errore sia sempre diverso, che ci sia una ricerca di approssimazione verso una "perfezione" e che in ogni ripetezione riesca a cambiare qualcosa, in modo da non ripetere mai la stessa esecuzione, fino a quando non la ritengo opportuna per i miei bisogni.

lunedì 24 marzo 2014

Il cuore e la piuma

Quali sono i pesi che porta il cuore?
A volte appoggiamo nel suo spazio le immagini e i suoni di situazioni non risolte, altre volte facciamo spazio per parole non dette o quelle dette male, mettendo tutto nel cuore per non lasciare andare...
Esistono tante ragioni per rimanere attaccati a fatti ed eventi che per qualche ragione continuiamo a portare con noi.
Tutto quello che ci portiamo dietro ha un peso, occupa un posto e richiede, per essere lì, parte della nostra attenzione e della nostra energia.
Condizioniamo noi stessi così profondamente che cominciamo a percepire come normale ed inevitabile il nostro modo di vivere, e l'avere sempre un pensiero verso il nostro fagotto..
Diventiamo meno capaci di stupirci del presente e ignoriamo l'impermanenza e il continuo cambiamento della natura che ci consiglia di lasciare andare la presa e di liberarci del nostro fardello.
Il peso di questi attaccamenti lo mettiamo simbolicamente nel cuore che si adatta, si deforma e fa spazio.
Il peso del cuore può essere anche un segnale: provate a misurarlo.. Pensiamo che 10 sia il massimo peso che può sopportare e che 0 sia non avere nessun peso..
Ora quanto pesa?

lunedì 17 marzo 2014

Conosco due insegnanti

Conosco due insegnanti.

Il primo insegna per bisogno di amore.
Solitamente questo amore viene ricercato come riconoscimento. Nel parlare, nel trasmettere la sua passione e i suoi sacrifici si aspetta che chi sta dall'altra parte, in un qualche modo tenda a lui.
Si aspetta che gli altri lo considerino per tutti i non detti che stanno dietro al suo essere lì in quel momento: le fatiche e i sacrifici che ha fatto, le difficoltà superate e i colpi presi..
Si aspetta quel rispetto che lui ha dimostrato da allievo.
Si aspetta in un qualche modo che gli altri diventino molto simili a lui.

lunedì 3 marzo 2014

Una sola candela.

La stanza buia si illumina con la fiamma di una candela.
Pensa se accendessi il divano, il mobile, la libreria e tutti i libri o il tavolo...
Una candela si plasma al fuoco.
Una candela ha uno stoppino che come una colonna vertebrale è custodito al suo interno e delicatamente racchiude il tempo della sua vita.
La candela riconosce lo stoppino e lo libera poco alla volta, la fiamma si contiene e non brucia ogni cosa ma solo il suo centro, solo la sua anim
Il resto si trasforma, cambia stato. Pur rimanendo candela non è più candela.

lunedì 24 febbraio 2014

Hai mai toccato il fondo?

A volte ci sono giornate no..
Ho amici che hanno più "giornate no" che "giornate sì".
Mantengono vive le "giornate no" attraverso i racconti, i lamenti.
Le "giornate sì" non se le ricordano..
Tu la ricordi?
La tua ultima giornata sì?

A volte sembra che nulla vada dritto.
Un colpo sull'altro cediamo sotto il peso incessante di quelli che, senza esprimere giudizio, sono i fatti della vita, quei cambiamenti con i quali non siamo disposti a fare i conti.
Giorno dopo giorno il peso aumenta e finiamo schiacciati, viviamo cali di autostima, la fiducia nel prossimo sparisce e restiamo lì ad attendere e a chiederci se abbiamo ormai toccato il fondo..

lunedì 17 febbraio 2014

il frutto del cambiamento è sempre lì, pronto e maturo!

Ho passato una settimana a scrivere discorsi e creare percorsi formativi..
Sono pieni di "trucchi", consigli, piccoli passi pratici per produrre un cambiamento positivo nella vita di chi li compie. Un cambiamento quasi sempre volto verso una maggiore autostima o verso la capacità di avere una visione non negativa di ciò che accade.
Il mio primo obiettivo è dimostrare che questo cambiamento è possibile con un piccolo atto, sono certo del risultato che verrà e una volta raggiunto per chi vorrà ci sarà un secondo obiettivo: mantenere il cambiamento.
Vorrei proporti uno di questi giochi. 

Ingredienti:
- 10' al giorno per almeno 7 giorni
- abitare sulla terra, ovunque ma sulla terra, se sei su una base spaziale non sono certo che funzioni...
- un notes
- una matita/penna

lunedì 10 febbraio 2014

Noi siamo il nostro unico ...

Un prelato inglese, un uomo di scienza, aveva deciso di consultare Charles Darwin e T.H. Huxley -  esponenti della teoria evoluzionistica - però sfortunatamente erano morti da anni.

Il prelato, molto motivato chiese ed ottenne il permesso di visitare il paradiso, tuttavia dopo un'accurata ricerca San Pietro non riuscì a trovare i nomi dei due grandi nella lista dei residenti e con riluttanza indicò al prelato la via che scende verso "l'altro luogo".
Giunto a destinazione, il prelato ebbe la sorpresa di vedere che le porte dell'inferno, coperte di gioielli e pietre preziose, erano persino più splendide delle porte del paradiso. Suonò il campanello e le porte si aprirono rivelando prati verdi e fontane, fiori e alberi con cervi che pascolavano e gli uccelli che cinguettavano.

lunedì 3 febbraio 2014

La Meditazione dell'orizzonte

Modena, 8 ottobre

Da piccolo, in riva al mare, correvo al confine tra l'acqua e la sabbia.

Guardando in lontananza nel mare mi chiedevo cosa fosse quello che chiamiamo orizzonte.
Il concetto di orizzonte era per me fonte di fascino e generatore di migliaia di sogni e pensieri.

Ieri ho spento l'ultima. Giuro!

Ieri ho spento l'ultima.

Sabato.
Chiusura della settimana.
Apro l'agenda per dare l'ultimo sguardo ad una pagina che rappresenta 7 giorni, 168 ore, 10080 minuti 50400 respiri circa..
Una pagina che, salvo particolari eventi, non riaprirò più.
Osservo ogni impegno, quelli avuti e quelli disdetti e per ogni momento mi soffermo a ricordare un viso, una parola e un espressione che contiene un'emozione.
Nella pagina ci sono scritte molte cose, alcune faticose, altre facili, alcune vissute come sorprese piacevoli ed altre decisamente meno..
Copio quello che non sono riuscito a concludere in altre pagine.
Diventano scritte che coprendo spazio sulla mia agenda copriranno parte del mio tempo e dei miei pensieri..
Osservo..

domenica 26 gennaio 2014

Credo sia possibile

Osservo la mia città e le persone che la rendono viva.
La crisi è sempre più evidente e negli sguardi delle persone si percepisce paura ed incertezza nel domani. Alcuni si arrabbiano, alcuni ignorano ma ogni giorno tutto questo diventa sempre più concreto.
Quasi non si parla di altro.
Le deflessioni, gli inganni per distogliere l'attenzione non funzionano più, non c'è spazio per altro.

La terra dove vivo è stato colpita da terremoti e alluvioni.
Molti inneggiano ad uno "spirito emiliano", di gente capace di tenere duro..
Il cambiamento avverrà che si tenga duro o meno, come dicono i saggi "è inevitabile".
Quello a cui dovremmo puntare è un progresso e per ottenerlo serve una guida, una direzione.
Le aziende sono in ginocchio, molte chiudono e troppe si trascinano aspettando la fine. Della crisi o la loro.
Mi ricorda quando a scuola mi spiegarono la guerra di trincea, "logorante.." diceva la Prof..

Intorno a me ci sono artigiani instancabili, così bravi e talentuosi da diventare artisti.
Ci sono ragazzi senza sogni per paura di averne.

Occorre fare qualcosa prima che sia tardi.